Il pediatra Thomas Berry Brazelton ha proposto un approccio “centrato sul bambino” all’educazione al vasino: è il bambino a diventare protagonista attivo dell’intero processo e i genitori devono aspettare che egli sia pronto ad abbandonare il pannolino (individuando alcuni segnali della sua volontà e consapevolezza), senza fretta o pressioni.
La prima tappa di questo viaggio consiste nell’osservare il bambino per capire se è pronto a iniziare questo percorso di “svezzamento dal pannolino” che lo porterà ad una maggiore autonomia… ma bisogna aspettare il momento giusto per poter iniziare il viaggio.
Avremo bisogno di tempo (la fretta non è una buona consigliera!) e gradualità, e sarà molto importante il tipo di relazione che instauriamo con nostro figlio, l’ascolto dei suoi bisogni e la proposta di diverse esperienze.
IL MOMENTO GIUSTO
Non esiste un'età precisa uguale per tutti i bambini: la maggior parte riconosce i segnali (come la sensazione di vescica piena) intorno ai 2-3 anni … con una ampia variabilità anche fino ai 5 anni.
Solitamente i bambini iniziano ad avere il controllo degli sfinteri intorno ai 18 mesi circa per cui tolgono il pannolino a un’età media di 24 mesi e concludono lo svezzamento da pannolino intorno ai 27 mesi; le femmine prima dei maschietti.
Allo stesso tempo, si stanno diffondendo esperienze che fanno riferimento a un’educazione precoce e assistita al vasino: fin dai primi mesi di vita, i genitori, senza costrizioni o punizioni, possono aiutare il bambino nel processo della minzione e della defecazione, e ciò gli permetterà di essere autonomo molto presto.
I SEGNALI
I genitori devono fare attenzione ad alcuni segnali e alla loro presenza permettere al bambino di familiarizzare con il vasino, cosicché il suo uso diventi un gesto conosciuto e quotidiano:
- il bambino vuole “comportarsi da grande”, imitando il comportamento dei genitori o di un fratello maggiore (quindi è importante permettere loro di osservarci e cos’ imparare “come si fa”)è incuriosito dall’andare in bagno;
- sa camminare e sedersi da solo;
- riesce ad alzare e abbassare i pantaloni da solo;
- avverte in anticipo lo stimolo a urinare o a evacuare;
- comunica in tempo al genitore la sua necessità di fare pipì;
- sa anche dire NO quando non sente alcuno stimolo;
- ha dei “periodi asciutti” di 3-4 ore;
- è infastidito dalla sensazione di pannolino sporco e chiede di essere cambiato.
Non vi preoccupate se incontrate delle difficoltà a togliere il pannolino o se ci sono alti e bassi. Imparare a usare il vasino è un impegno, sia per bambini che per genitori.
Vostro figlio potrebbe fare dei passi indietro (resistenza allo svezzamento, paura del bagno, rifiuto di andare al bagno per svuotare l'intestino, persistenza di enuresi notturna). In questo caso il pediatra o un consulente in pedagogia ci sarà di supporto.
Esiste una non rara sindrome di rifiuto del bagno che si risolve nel tempo e una più grave ma molto rara fobia del bagno.
COME POSSIAMO AIUTARLO?
Vi potrà sembrare strano, ma permettere al bambino di sperimentare la sensazione di sentirsi bagno - e infastidito da ciò - lo aiuterà a capire cosa gli sta succedendo.
Anche accompagnare questo passaggio con la lettura di testi adatti alla sua età, che presentano il viaggio misterioso verso il vasino in modo divertente e giocoso gli sarà di indubbio supporto.
Cose da non fare:
- mostrare frustrazione
- insistere sull'argomento
- dire al bambino "tutti quelli che conosciamo non portano più il pannolino"
- continuare a dirgli "sei un bambino grande, non dovresti più avere il pannolino"
- esprimere delusione in caso di incidente
- fare smorfie di disgusto quando svuotate il vasino
- esagerare con le lodi
- continuare il programma se il bimbo non è psicologicamente pronto
È molto importante anche fare attenzione a:
- evitate che tutta l’attenzione della famiglia sia puntata verso la liberazione dal pannolino. Le aspettative e la pressione sul bambino potrebbero farlo sentire a disagio, rischiando che si rifiuti di andare avanti;
- ricordatevi che l’addio al pannolino è un momento delicato per il bambino: non va proposto in concomitanza con altri cambiamenti o eventi particolarmente impegnativi (ad esempio l’ingresso a scuola, la nascita di un fratellino, un trasferimento, un lutto in famiglia);
- evitate rimproveri, punizioni e ricatti, che hanno solo effetti controproducenti. Armatevi di pazienza e di un kit di ricambi per i naturali “incidenti di percorso”. Attenzione ai premi: è bello festeggiare un traguardo di crescita importante, ma la felicità più grande per un bambino dovrebbe essere quella di riuscire a fare da solo, come i più grandi che vede intorno a sé;
- se il bambino frequenta il nido, confrontatevi con il personale della struttura per agire coerentemente senza provocare in lui confusione;
- siate sereni e abbiate sempre fiducia nel vostro bambino: se sentirà che ce la può fare, crescerà libero e felice.
BUONE REGOLE
- durante i primi tentativi, aiutatelo chiedendogli se deve fare pipì con tempi cadenzati, ad esempio ogni 30 minuti;
- incoraggiatelo e rinforzatelo positivamente: lodatelo quando fa la cosa giusta ma senza sottolineare quando qualcosa va storto;
- vestite vostro figlio con abiti facili da tirare giù e su, evitando zip, bottoni, chiusure a strappo così che possa fare da solo (o col vostro aiuto, quando proprio non riesce);
- insegnate al vostro bambino a lavarsi e asciugarsi le mani.
SE NON RIESCE A TOGLIERE IL PANNOLINO
Può succedere che un bambino non riesca a togliere il pannolino a causa di minzioni troppo frequenti, oppure di stimolo urgente che non riesce a trattenere e dominare.
In questi casi è bene consultare il proprio pediatra ed eventualmente uno specialista di urologia pediatrica, per escludere eventuali anomalie congenite o disturbi funzionali. Si tratta di visite ed esami non invasivi, che aiutano a capire la disfunzione e a trovare il rimedio o una vera e propria cura.
Lo svezzamento dal pannolino e l'apprendimento dell'uso del vasino di giorno è in genere più facile e regolare, ma il bambino può continuare a bagnare il letto la notte, anche dopo i 4-5 anni. Questo fenomeno si chiama enuresi notturna e può essere totalmente indipendente dalla capacità di fare pipì a comando di giorno. Si tratta di un disturbo del risveglio o legato alla abbondante produzione di urine durante la notte. Dopo i 6 anni di vita il fenomeno va affrontato, sapendo che ci sono i rimedi per favorire una più rapida risoluzione.